Sono ormai molti giorni che per impegni di lavoro o altre condizioni sfavorevoli non sono riuscito ad effettuare un’uscita come si deve dedicata a big bass…siamo quasi a Gennaio ma la voglia è troppa, pur sapendo che un’uscita equivale praticamente ad un bel ‘cappotto’
In più ho da prendere confidenza con il mio nuovo ‘mezzo’, il kick-boat per cui ne approffitto se non altro per fare questo.
Quindi, Domenica 26 Dicembre, partiamo per questa ‘pazzia’…
Per nostra fortuna, nei giorni precedenti c’è stata un’estesa perturbazione che ha portato neve ma ha tenuto la temperatura esterna a livelli anche sopra la media del periodo. Troviamo anche assenza totale di vento per cui la giornata risulta tutto sommato gradevole, per modo di dire (naturalmente siamo vestiti in maniera adeguata al periodo)
Il livello dell’acqua è altissimo e si è pure intorbidito notevolmente rispetto al solito. L’aspetto positivo è che tutti gli spot buoni che avrebbero avuto poca acqua in questo periodo e quindi non ‘abitati’ ora sono invasi dall’acqua, con un’ottima profondità.
Proviamo le classiche tecniche invernali, dal jerk al jig, per passare ad un approccio più finesse del socio che ogni tanto fa qualche lancio a testina piombata e B.F. Liquidd Stick.
Nessun segno di vita per oltre 4 ore, il freddo inizia a farsi sentire specie sulle gambe e i piedi, il morale è a terra.
Nonostante il socio che mi dice ogni 10 secondi ‘ANDIAMO A CASA’ opto per ‘battere’ un ultimo tratto di sponda secondo me buono.
Pesco solo a jig, ho utilizzato un Keitech Rubber Jig Model I da 14 gr. e come trailer un B.F. Heartt Breaker, con uno dei lati della ‘padella’ tagliata, in modo che emetta vibrazioni piuttosto marcate rispetto allo ‘spadellamento’ solito di quest’esca.
Dopo i primi lanci, sto recuperando il jig velocissimo per rilanciare su un altro punto e mi vedo arrivare a razzo un bass molto grosso che segue l’esca, si ferma a un metro da me, rimane fermo un secondo e poi scappa a velocità folle….da paura!!!
Mi ‘scaldo’ subito ed inizio a sondare cm. per cm. i metri di canneto che ho davanti a me per tentare di stanare questo esemplare ma purtroppo niente.
Proseguo e 20 metri dopo, in un punto con dei rami fuori, sto recuperando il jig sul fondo, molto lentamente e fuori dal canneto, avverto molto nitidamente lo sbattere del jig su alcuni rami sul fondale (grazie soprattutto alla testa del jig, in resina a base di tungsteno) e subito dopo una timida mangiata, lo lascio andare per alcuni secondi e, molto infreddolito, parto con la ferrata!
Non so se è un luccio, è di sicuro un bel pesce… si incastra su un ramo.. poi riesco a farlo salire, esplode la superficie dell’acqua: è un bass stupendo sui 2 kg. Purtroppo, nel momento di afferrarlo, perdo l’attimo e saltando si slama!!
La riva è quella buona però ormai il tempo è scaduto, è ora di rientrare anche perchè abbiamo molta strada da fare, meno male che c’ho i remi
Ora ho un conto in sospeso, voglio catturare almeno il primo bass che mi ha seguito l’esca, pertanto siamo di nuovo in acqua il giorno seguente, Lunedì 27 Dicembre.
Concentro la mia azione di pesca solo sulla riva buona del giorno prima, stessa tecnica, ma in maniera molto più chirurgica ed ‘allungando’ i recuperi, fino quasi sotto di me.
Purtroppo il fronte di bassa pressione è andato via durante la notte, quindi c’è sole con le temperature scese in picchiata e c’è un’aria gelida che taglia. La T. massima esterna è di 2° al sole. In ogni caso ho fiducia, dopo quello che è successo il giorno prima.
E’ dopo solo mezz’ora che avverto una mangiata sul jig, stavolta decisa. Dopo la ferrata, il pesce oppone molta resistenza, moltissima. Dopo alcuni secondi di adrenalina vedo che è un bass magnifico. Incredibile quanto tira per il periodo!
E non facile portarlo alla mia mano a causa delle punte anteriori del kick…a cui mi devo ancora abituare…ma alla fine è mio!!!
2,2 kg. alla bilancia.
Ciao a tutti e alla prossima!
Alessandro Villani